GP d’Italia di Formula 1. Sorpresa! Vince Gasly
Il giovane pilota dell’Alpha Tauri ha conquistato la sua prima vittoria in F1, proprio in uno dei Gran Premi più prestigiosi, nel GP d’Italia di Formula 1 a Monza. Ferrari ritirate e Lewis Hamilton penalizzato.
Una gara dai risultati inaspettati
Strano, quasi surreale il GP d’Italia di Formula 1 a Monza. Infatti, a causa del Covid mancavano i tifosi e la loro immancabile invasione di pista a fine gara. Il 2020 è un anno particolare, in tutta la sua drammaticità per via della pandemia, la normalità che non è più tale.
A tutto questo non è sfuggito nemmeno il GP d’Italia ché di questi tempi è già un risultato importante si sia tenuto, dopo l’annullamento delle prime gare di F1, anche quelle di gran rango come Montecarlo per intenderci. Quello che non ti aspetti, in piena epoca di dominio Lewis Hamilton con Mercedes, è la vittoria di un giovane come Pierre Gasly a bordo dell’Alpha Tauri.
Ebbene, siamo contenti che Pierre abbia conquistato il primo gradino del podio perché è un pilota promettente, dalla buona volontà e ultimo ma non meno importante umile e capace di far breccia nel cuore dei tifosi. Poi c’è il grandissimo lavoro della squadra, l’Alpha Tauri che al GP d’Italia a Monza (e non solo) si “è fatta in quattro” per ottenere il meglio.
Il podio è stato completato da Carlos Sainz su McLaren e da Lance Stroll su Racing Point. Tutti piloti giovani, entusiasti e con una gran voglia di emergere. Purtroppo per la Ferrari, sia Charles Leclerc che Sebastian Vettel si sono ritirati.
Hamilton parte bene, ma…
Il Campione del Mondo Lewis Hamilton “parte come una freccia” dalla pole position e la sensazione è che Monza sarà l’ennesimo Gran Premio che andrà a vincere, avvicinandosi ancor più al record di Schumacher. Non sarà così come abbiamo già visto.
Bottas viene superato da Sainz e Norris e da secondo che era va in quarta posizione. Le Ferrari mantengono inizialmente le loro posizioni, ma già al settimo giro Sebastian Vettel si ritira a causa di un guasto ai freni. Leclerc continua la sua corsa, cerca di fare quello che può e alla diciottesima tornata, in anticipo sugli avversari, si ferma per il cambio gomme.
Una strategia azzeccata, tanto è vero che tre giri dopo Magnussen sulla Haas si ferma in un punto piuttosto pericoloso della pista e la direzione di gara fa scendere in circuito la safety car e Charles ne trae beneficio. Subito dopo l’ingresso della safety car, Hamilton su Mercedes e Giovinazzi su Alfa Romeo entrano ai box per il cambio gomme.
Peccato sia ancora proibito accedere alla pit lane, tanto è vero che i commissari decideranno di penalizzare sia Lewis che Giovinazzi con una sosta ai box di dieci secondi. Questa sosta forzata sarà la causa della mancata vittoria al GP d’Italia di Hamilton.
La speranza in rosso dura poco
Charles Leclerc a un certo punto si trova in quarta posizione e per gli appassionati Ferraristi di tutto il mondo si accende una speranza; un quarto piazzamento al GP d’Italia sarebbe già un risultato da non disprezzare con i tempi che corrono.
Purtroppo però, al venticinquesimo giro Charles commette un errore alla Parabolica ed esce di pista, fortunatamente senza nessuna conseguenza fisica per lui. Il ritiro è inevitabile perché la macchina è “conciata male”, tanto che i commissari espongono la bandiera rossa.
Tutti fermi per una ventina di minuti e al secondo giro dopo il rientro in pista, Lewis Hamilton è costretto a fermarsi per quella famosa penalità. Al rientro in pista Lewis è ultimo, ma comincia una fantastica rimonta che mette in mostra, se mai ce ne fosse ancora la necessità, tutte le sue qualità di Campione.
Purtroppo, però, in questo caso il tempo non è galantuomo e la gara va verso le battute finali; Hamilton si classificherà settimo al GP d’Italia. Pierre Gasly su Alpha Tauri con motore Honda vince il suo primo Gran Premio di Formula 1, uno dei più prestigiosi. Il suo sguardo a metà tra la gioia incontenibile e l’incredulità è tutto un programma. “Grazie Pierre, ci hai fatto sognare con una vittoria fantastica”. E in questi tempi non è poco.
Gian Marco Barzan