La Casa di Woking ha realizzato una monoscocca specifica in fibra di carbonio, destinata ai modelli ibridi McLaren che debutteranno a partire dall’anno prossimo.
Parola d’ordine: contenimento dei pesi
La McLaren fa dell’ottimale rapporto peso-potenza delle proprie supercar una vera e propria bandiera. Questa filosofia, già in atto, continuerà anche con le future vetture ibride per le quali è stata sviluppata un’inedita architettura. La prima supercar ibrida di McLaren che beneficerà di questa innovativa architettura sarà presentata nel 2021.
Secondo Mike Flewitt, infatti, CEO McLaren: “per noi la leggerezza e l’elettrificazione vanno mano nella mano”. Inoltre, la nuova piattaforma consentirà al prestigioso brand di Woking di garantire la transizione verso le supercar ibride al 100%, quelle universalmente conosciute come plug-in.
Alle altissime performance complessive tipiche delle McLaren si aggiungeranno significative riduzioni in termini di consumi ed emissioni di CO2.
Frutto di una ricerca di altissimo livello
La nuova architettura per le vetture ibride della Casa di Woking è il primo risultato del McLaren Composite Technology Centre di Sheffield (Regno Unito) inaugurato recentemente. Qui si concentrano professionalità di altissimo livello, in grado di cogliere le importanti sfide del futuro.
Per McLaren significano principalmente le alte prestazioni di sempre, unite alla miglior ecocompatibilità possibile delle proprie vetture. er la prima volta tecniche e processi innovativi per sopprimere tutti gli eccessi di massa e ridurre il peso complessivo della vettura, migliorandone le qualità di sicurezza.
Non si tratta solamente di un accresciuto interesse della clientela (molto esigente) del Marchio, che pure è notevole, ma anche di potenziare la presenza in quei mercati dove le normative antinquinamento sono particolarmente severe, nord America in primis.
Da notare che con l’eccezione della hypercar P1, la McLaren fino a oggi non ha mai prodotto un modello ibrido di serie. Nonostante il concetto di serie per la Casa di Woking è comunque molto speciale.
Gian Marco Barzan