Ieri 3 dicembre, l’attesa conferenza stampa del primo ministro Giuseppe Conte ha annunciato il nuovo decreto legge in vigore dal 4 dicembre. Il DPCM di Natale ha lasciato tutti con l’amaro in bocca.
Speravamo che la morsa restrittiva a cui sono state sottoposte, soprattutto le regioni in “zona rossa”, sarebbe servita ad alleggerire le pressioni sul Natale. Era impossibile non guardare con speranza alle feste, desiderosi di vivere un po’ di normalità e tradizione, quantomeno in famiglia.
Il DPCM di Natale invece ci ha lasciato a bocca aperta e non è difficile immaginare cosa sia passato nella mente degli italiani durante la conferenza stampa di Conte. Dal 4 dicembre infatti entrerà in vigore una nuova normativa che regolerà il comportamento degli italiani durante le festività. Questa volta non sono state fatte distinzioni in base al “semaforo delle regioni” e le regole varranno in tutta Italia.
Natale (e Capodanno) ai tempi del COVID-19
Dal 21 dicembre al 6 gennaio sarà impossibile spostarsi tra le regioni, anche tra quelle in zona gialla, fatto salvo i casi di ricongiungimento famigliare. In questo senso però, coloro che provengono da stati extra Schengen dovranno sottoporsi a un periodo di quarantena di 14 giorni presso la proprio abitazione.
Rimane invariato l’orario del coprifuoco, dalle 22 alle 6, con conseguente impossibilità di celebrare e presenziare alla tradizionale messa di mezzanotte.
Per quanto riguarda i ristoranti e i bar, nessuna deroga o eccezione: potranno rimanere aperti dalle 5 del mattino alle 18 di sera. Non sarà quindi possibile cenare al ristorante durante nessuna delle giornate di festa, mentre a pranzo il numero massimo di commensali allo stesso tavolo è fissato a quattro.
25 e 26 dicembre tutti a casa
Ma veniamo alla questione più spinosa: nelle giornate del 25 e 26 dicembre e del 1 gennaio non sarà possibile uscire dal proprio comune salvo per esigenze lavorative o di urgenza e comunque muniti di autocertificazione. Saltano quindi i pranzi di Natale in famiglia, soprattutto se non tutti residenti all’interno dello stesso comune, mentre sembra essere rimasto fuori dal regolamento il giorno della Vigilia di Natale, lasciando un po’ di libertà almeno fino alle 22.
Per il Veglione di Capodanno invece si legge “”dalle ore 18 del 31 dicembre 2020 e fino alle ore 7 del 1 gennaio 2020, la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive è consentita solo con servizio in camera”.
Cosa sarà possibile fare durante le feste di Natale?
Le festività trascorreranno in modo diverso per molti italiani. Gli impianti di risalita rimarranno infatti chiusi fino al 7 gennaio, cancellando la tanto attesa settimana bianca.
I centri commerciali, chiusi nei week end e nelle giornate festive e prefestive, gli altri giorni resteranno aperti fino alle 21.
Anche le crociere battenti bandiera italiana saranno sospese dal 21 dicembre al 6 gennaio, mentre a tutte le altre è fatto divieto di entrare nei porti italiani.
Sarà quindi un Natale blindato che per molti si trasformerà anche in un Natale solitario, lontano dagli affetti. Non resta che sperare che sia il primo e l’ultimo di questo tipo.
Beatrice Piselli | La redazione