Risale al Salone di Ginevra del marzo 1971 la presentazione della hypercar della Casa del Toro. La linea della Lamborghini Countach LP 500 rimane bella e avveniristica anche a distanza di 50 anni.
Modernissima ancora oggi
A vederla oggi, nella sua linea modernissima come sempre non sembrerebbe affatto una vettura del 1971. Eppure, esattamente 50 anni fa, al Salone dell’Automobile di Ginevra la Lamborghini Countach LP 500 veniva presentata alle 10 in punto del mattino nello spazio della Carrozzeria Bertone. Il successo di questo prototipo fu tale che l’azienda compì una vera e propria corsa contro il tempo per soddisfare le richieste dei clienti e trasformare l’avveniristica show car da salone in una vettura di (seppur piccola) serie.
La scelta di svelare la Countach LP 500 nello spazio di Bertone fu motivata dal fatto che nello stand di Lamborghini compariva l’ultima nata della Casa del Toro: la Miura SV, perfezionata dopo 5 anni di produzione. Con tale doppia presentazione la Lamborghini comunicava e confermava la sua forza produttiva, ma soprattutto innovativa. Infatti, nei mesi successivi al vernissage di Ginevra la Countach LP 500 apparve su tutte le riviste motoristiche internazionali.
Codice LP112
Il progetto Countach, con il numero di codice interno LP112, dove LP significa la posizione Longitudinale Posteriore del motore 12 cilindri a V, nasce da un desiderio di Ferruccio Lamborghini con l’intento di voler mantenere l’immagine di un’azienda all’avanguardia dello stile e della tecnica in seguito alla leggendaria Miura. A capo di questa impresa da record ci fu l’Ingegnere Stanzani, in Lamborghini dal 1963 e dal 1968 Direttore Generale e Direttore Tecnico, responsabile della parte meccanica della Countach.
La linea, bella, pulita, avveniristica anche a distanza di 50 anni, è invece frutto della matita di Marcello Gandini, Direttore dello Stile della Carrozzeria Bertone. A lui si deve anche la decisione di utilizzare le porte con apertura a forbice che, da allora, caratterizzeranno la produzione delle 12 cilindri Lamborghini. La LP 500 è una vettura nella sostanza molto diversa dalla Countach che entrerà in produzione nel 1974: ha telaio a pianale e non a tubi, è equipaggiata con il 12 cilindri di 4971 cc (esemplare unico), ha le prese d’aria del motore con un disegno a branchia di squalo ed è internamente dotata di una sofisticata strumentazione elettronica.
L’origine del nome
L’etimologia del nome di quest’auto ha le sue origini nel dialetto piemontese. Infatti, nelle sue fasi di assemblaggio finali, la vettura fu nascosta in una rimessa di macchinari agricoli in una cascina nei pressi di Grugliasco (TO). Anche per evitare possibili fermi al lavoro legati alle agitazioni sindacali. Lì fu “scoperta” da un contadino, che dallo stupore e dall’entusiasmo esclamò: “Countach”. La parola è una espressione dialettale usata per esprimere ammirazione, come “perbacco”.
Il piemontese Marcello Gandini, messo al corrente del fatto, percepì in questa parola un grande potere comunicativo, convincendo anche Bertone e Lamborghini. Dopo il successo al Salone di Ginevra, la Lamborghini LP 500, viene equipaggiata con un motore da 4 litri, per ogni possibile prova su strada.
La carriera di questa straordinaria vettura si conclude all’inizio del 1974. Poi viene utilizzata per le prove di crash-test necessarie per l’omologazione della vettura in serie e in seguito demolita. Dal 1974 al 1990 sono state prodotte 1999 Lamborghini Countach in 5 serie differenti. Un modello che, oltre a finire ritratto sui muri delle camere di un’intera generazione ed essere usato in decine di film, ha consentito alla Lamborghini di sopravvivere agli anni più difficili della sua storia e di entrare definitivamente nella leggenda. E che leggenda!
Gian Marco Barzan | Motorage.it