Formula 1: Hamilton torna in vetta al Mondiale
Sono giorni di fermento nel mondo degli sport motoristici. Dopo anni di voci, dubbi e smentite, Valentino Rossi ha comunicato che questa sarà l’ultima stagione in MotoGP e dopo 25 anni di corse dovremo fare a meno del talento e della classe del pilota di Tavullia. La situazione in F1, se possibile, è ancora più incandescente con Lewis Hamilton che, tra mille polemiche, torna in vetta al mondiale a discapito di uno sfortunatissimo Max Verstappen.
Verstappen rischia di sprecare l’occasione della vita per colpe altrui
Dopo un inizio di stagione da favola in cui Verstappen e la Red Bull avevano lasciato intendere di avere tutte le carte in regola per interrompere il dominio Mercedes che dura da ben sette anni, negli ultimi due GP la situazione si è improvvisamente capovolta e ora Lewis Hamilton è tornato in testa al mondiale. Se la gara di Silverstone aveva portato con sé una scia di veleno a causa del contatto al primo giro tra l’olandese e il britannico, con il primo che era finito a muro a più di 300 km/h e il secondo che era stato punito con soli 10 secondi di penalità, la gara andata in scena in Ungheria porta con sé ancora più polemiche.
Questa volta a rovinare la gara di Verstappen non è stato Hamilton, ma il suo compagno di squadra Bottas che è andato lungo alla prima curva tamponando Norris e innescando una carambola che ha messo fuori gioco entrambe le McLaren ed entrambe le Red Bull. Nel prossimo GP sul circuito di SPA, in Belgio, Bottas sarà penalizzato di cinque posizioni sulla griglia di partenza ma la sensazione è che questi 45 punti persi da Verstappen alla fine potranno risultare decisivi nella lotta mondiale.
Al 6 agosto, secondo le scommesse sportive di Betway, a quota 1,60, ora Lewis Hamilton è tornato a essere il favorito per la vittoria di quello che sarebbe l’ottavo titolo mondiale della propria straordinaria carriera e che gli permetterebbe di diventare il pilota più vincente della storia della F1 sopravanzando anche una leggenda come Michael Schumacher.
Dalle Ferrari arrivano poche buone notizie
Mentre il mondiale è una questione riservata tra Mercedes e Red Bull, in casa Ferrari si continua a guardare all’anno prossimo con la convinzione che l’unico obiettivo realistico per questa stagione sarà il terzo posto nel mondiale costruttori. Difficile che le auto del cavallino riescano a portarsi a casa una gara, anche se in questo inizio di stagione le sorprese non sono mancate e la recente vittoria di Ocon a bordo della Renault testimonia che rispetto al passato il gap tra le migliori della classe e il resto delle auto in griglia si è sensibilmente assottigliato.
Sainz torna invece dall’Ungheria con un terzo posto che lascia l’amaro in bocca per com’è andata la gara e, soprattutto, per il fatto che Leclerc è stato costretto al ritiro alla prima curva a causa di una manovra di Lance Stroll senza alcun senso.
Come dichiarato dallo stesso monegasco a fine gara, le blande penalità inflitte dalla commissione di gara spingono i piloti a rischiare più del dovuto e c’è il concreto rischio che la stagione sarà decisa proprio dagli incidenti che ormai si verificano a ogni gara e con modalità molto simili tra loro. L’attenzione della Ferrari, a ogni modo, è già rivolta al prossimo campionato quando il cambio regolamentare dovrebbe rimescolare le carte ma la sensazione è che già a partire dal prossimo anno anche McLaren e Renault saranno lì a giocarsela con le migliori della classe.
Come dichiarato da Binotto nelle ultime interviste, in casa Ferrari pensano che il nuovo simulatore possa far compiere alle Rosse il tanto atteso salto di qualità ma come ben sanno tutti i tifosi del Cavallino, in uno sport come la F1 in cui a fare la differenza sono i dettagli, è impossibile fare previsioni a lungo termine.
In un campionato in cui regnano l’incertezza e l’equilibrio come non accadeva da anni, gli incidenti potrebbero costringere Verstappen ad abbandonare anzitempo il sogno mondiale. Hamilton, dal canto suo, si gode la crescita della sua Mercedes che, però, ha dimostrato in più di un’occasione di essere molto più vulnerabile rispetto agli ultimi sette anni.