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Fiat Panda, serie di Passioni e di 4×4. Con pregi e difetti

Parlare della Panda tra le automobili è un po’ come parlare della Coca Cola tra le bibite: la conoscono tutti e la amano in molti. Le Fiat Panda successive a quella delle origini, ne sono state degne eredi. In modo speciale le Panda 4×4, che da sempre sono un po’  il fiore all’occhiello dell’epopea Panda.  

La nuova Panda 169 è stata lanciata sul mercato nel 2003, arrivando al 2012.

La nuova Panda 169 (creata dall’idea di Giuliano Biasio di Bretone con la supervisione di Humberto Rodriguez del Centro Stile Fiat, è stata lanciata sul mercato nel 2003, arrivando al 2012. Di fatto la Serie II con il suo restyling (progetto 319) racchiude il periodo 2009/2012. Altra evoluzione, e importante, arriva con la 3a Serie, commercializzata dal 2012.

Panda 169 e le sue 4×4

Anche la Panda 169 Serie II vanta quella che è un po’ una famiglia a parte, con un importante stuolo di appassionati: le versioni 4×4. Capaci di quasi replicare le doti di mobilità su terreni dissestati dimostrate dalla classica Panda delle origini. Ma ovviamente anche la Serie II ha i suoi pregi e difetti.

Partiamo da delle caratteristiche base di una vettura lunga 357 cm, alta 153 (163 con le barre al tetto) e larga 158/161 cm). l’agilità è tra i punti forti, sia in città che sui terreni dissestati, incluso il raggio di sterzata piuttosto contenuto, 9,6 metri. L’abitabilità posteriore non è granché, e gli assemblaggi delle plastiche a bordo lasciano a desiderare per qualità e precisione. Il finestrino destro in molti casi vibra e non solo in autostrada.

La tecnica

La posizione di guida rialzata è sempre un toccasana per la visibilità. L’altezza minima dal suolo (160 – 165 mm secondo versione) sui terrei aspri è vincente rispetto alle versioni “normali”, ma non così tanto in senso fuoristradistico: toccare col pianale o con gli organi meccanici esposti è più facile che con un veicolo off-road. 

Approfondendo, il giunto viscoso (montato verso il differenziale posteriore) si comporta bene nel ripartire la forza motrice dalle ruote anteriori a quelle dell’assale posteriore nelle situazioni di perdita di aderenza. Il sistema elettronico Eld (che sfrutta la ruota fonica dell’ABS per frenare le ruote, specie in situazioni come le discese ripide molto viscide, vorrebbe simulare un differenziale autobloccante. Di fatto, parte tardi e può arrivare al bloccaggio delle ruote stesse, a danno dell’efficacia.     

Il sistema di trazione integrale costa un aggiunta di 120 Kg al peso della vettura, e questo mette ancora più in luce le modeste prestazioni del motore a benzina 1.2, con i suoi 60 CV (poi 69) e 10,4 kgm. Pochini, non essendoci un riduttore dei rapporti e nemmeno un “primino”. E la prima marcia non è stata resa abbastanza corta. Lo si nota in città, figuriamoci nel fuoristrada. Sulle salite un po’ accentuate anche le agili Panda 4×4 devono dichiara forfait. Relativi i miglioramenti della situazione con il tardo arrivo del piccolo turbodiesel.

Oltre ai pregi quindi, ecco visti i problemi e i difetti più comuni di una Fiat Panda.169 II Serie

Migliorare le attitudini nel fuoristrada

Si possono comunque adottare varie soluzione per elevare le doti fuoristradistiche delle Panda 4×4 in generale.

Ammortizzatori

Nel caso della compatta italiana in generale, ritengo che tra le prime priorità, se non proprio la prima, si debba considerare la voce “ammortizzatori”. La sostituzione ammortizzatori per Fiat Panda 169  è una parte essenziale della manutenzione dell’auto. 

Si può andare a contrastare così in primis l’evidente tenenza al rollio in curva, così come migliorare la direzionalità in curva, quanto la sensibilità nel controllo del veicolo nei curvoni veloci.

 Vero è che sulle 4×4 gli ammortizzatori sono un po’ rinforzati, ma si può fare di meglio, sostituendoli sempre idraulici con molle oppure a gas, più rigidi ma abbastanza progressivi dal non “salterellare” la vettura sullo sconnesso. E magari capaci di avvantaggiare l’escursione sugli ostacoli.  

Pneumatici

Gli pneumatici sono tra gli equipaggiamenti più comunemente considerati nelle modifiche di un veicolo. Le due versioni più classiche, Panda 4×4 e Climbing, di serie o opzionale, montano pneumatici 165/70 R14 o 185/65 R14, sempre del tipo M+S. I primi comportano un minor vantaggio nell’altezza da terra, ma hanno spalle e scolpitura rinforzate.

Cambiarli è utile se ben più del risparmio economico si da importanza alla qualità. Debbono possedere struttura molto robusta, materiali di pregio, cintura forte e battistrada di disegno specifico per ottenere superiore grip e aderenza. Magari attenuando la rumorosità e le vibrazioni mostrate dalle coperture di serie.

Per elevare l’altezza minima dal suolo servirebbero perentoriamente gommature maggiorate, ma le due misure citate sono le uniche omologate. Il modo di saltare questo scoglio sarebbe quello di ottenere il benestare scritto dalla Casa madre, ma si sa che Fiat è un brand difficile in questo senso.

Semplice invece adottare kit di illuminazione specifici per la guida notturna.

Protezioni

Altra modifica adottabile riguarda le protezioni, laterali frontali e del sottoscocca. I primi vanno bene preservare il perimetro dai piccoli tocchi nei parcheggi, e anche le estensioni per il  sottofondo non sono in grado di proteggere dai colpi severi della guida off.road. Meglio adottarne di specifici, più solidi, e magari di estensione maggiore nel sottoscocca.    

Una considerazione. Fino al 2012 le Panda hanno mostrato problemi al piantone dello sterzo, un po’ “gracilino”, nonché perdita di potenza dei freni (specialmente sulle 4×4).

Ultima curiosità. Alla nascita la Panda 169 ha avuto risultati molto modesti nelle prove di sicurezza (i crash test), solo 3 stelle su 5. questo, però, non le impedì di venire eletta Auto dell’anno 2004.

Le più note Versioni Speciali Panda 4×4

* Panda Marrakech prototipo tipo Dune Buggy con porte tubolari – in contemporanea con lancio Ginevrino 2003

* Panda Swiss – esercizio di stile, basata su Panda 4×4 ma con livrea bandiera Svizzera – 200

* Panda Monster con Ducati, 695 esemplari come sigla moto, su base Panda Cross. Con 1.3 Multiate 70 CV – 2006

* Panda Tanker – in collaborazione con Dainese su base Panda 4×4. Presentata al Bologna Motor Show 2006. Ma mai prodotta

* Panda Rossignol – per rievocare la montagna – 2008

* Panda 4×4 Glam – la più lussuosa delle Panda 4×4 – 2008

* Panda Valgrisa – su base Panda 4×4 Climbing – 2008

Fabrizio Romano

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