Il Mondiale F1 promette grandi battaglie. E inseguimenti.
Mercedes si riscatta, ma Ferrari e Vettel confermano la competitività. Da Shangai arriva un messaggio forte e chiaro: il Mondiale di Formula 1 sarà vivo e intrigante, fino alla fine. Nel Gran Premio di Cina, arriva il pronto riscatto delle Mercedes, che ribadiscono il loro ruolo di favoriti numero uno nella corsa al titolo. Trionfa, come nelle aspettative, Lewis Hamilton, il quale, liberatosi dall’ombra di Rosberg, è il pilota più accreditato per riconfermare le Frecce d’Argento sul tetto del mondo. Una vittoria mai in discussione quella dell’inglese, che ha guidato la monoposto in testa dall’inizio alla fine; tuttavia c’è da sorridere anche in casa Ferrari.
L’alba rossa di Melbourne non è stata un caso: chi sperava nel bis sarà magari rimasto deluso ma dopo due gare i conti tornano a Maranello e il secondo posto di Sebastian Vettel può essere salutato come una vittoria. La vettura si è confermata competitiva anche in ottica primato anche in una corsa cominciata in salita per il tedesco che ha dovuto compiere una prodigiosa rimonta ai danni delle Red Bull che si sono invece contese l’ultimo gradino sul podio, andato a Verstappen.
Stavolta a complicare i piani della Rossa si è messo l’incidente di Antonio Giovinazzi, che è andato a sbattere contro il muretto del rettilineo sul tracciato umido. Vettel, che aveva anticipato il pit stop per montare le slick, si è ritrovato così indietro a causa dell’ingresso nella Safety Car. Un evento che, a conti fatti, ha impedito al ferrarista di giocarsi le sue carte per la vittoria.
Alla ripartenza, Hamilton si è trovato davanti alla Red Bull di Ricciardo, alla Ferrari di Raikonnen e a seguire le vetture di Verstappen e Vettel. Il tedesco ha dovuto quindi ricostruire daccapo la sua gara ma qui si è vista la classe del campione pluridecorato qual è, non a caso il pilota scelto per riportare il titolo a Maranello che manca ormai da dieci anni. Tra il ventesimo e il ventiduesimo giro, Vettel ha inanellato due sorpassi in serie che l’hanno riportato alle spalle della coppia di testa formata da Hamilton e Verstappen.
L’inseguimento all’olandese, superato alla ventinovesima tornata, è stata purtroppo l’ultimo tassello di una rimonta a cui è mancato soltanto il lieto fine ma il piazzamento d’onore non è affatto da buttare. Le premesse per una stagione finalmente positiva ci sono tutte: la Mercedes non sembra più di un altro pianeta e il campionato si giocherà gara dopo gara. Di per sé, è già un’ottima notizia visto da dove si era partiti.
I Jolly di Red Bull volano già.
Medaglia di bronzo quindi per Verstappen e la sua Red Bull, scattato dalla sedicesima posizione e anch’egli autore di una gara strepitosa. Nel finale si è dovuto difendere con le unghie dall’assalto del compagno di squadra Daniel Ricciardo: la scuderia austriaca si conferma così la terza forza del campionato e potrà recitare il ruolo di arbitro nel duello tra Mercedes e Ferrari.
Giù dal podio anche l’altro ferrarista Kimi Raikonnen e Valtteri Bottas, rispettivamente quinto e sesto, mentre è da dimenticare anche la seconda gara nel circus di Lance Stroll, di nuovo costretto al ritiro. Ottimo settimo posto per Sainz e la Toro Rosso, chiudono la top 10 Magnussen su Renault e le Force India di Perez e Ocon mentre Fernando Alonso deve dare ancora una volta forfait con la McLaren-Honda.
Andrea Sicuro
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